Il mondo del recruiting è in continuo adattamento. Al giorno d’oggi i recruiter non cercano più solo le competenze ma anche le personalità. Perchè? Oggi, un buon profilo deve corrispondere ai valori, ai principi, alle convinzioni e alla cultura dell’impresa. La compatibilità tra la personalità del candidato e la cultura aziendale è diventata un criterio molto importante nel processo di recruiting in un’epoca in cui i recruiter ricevono centinaia di CV al giorno e spesso da candidati che presentano un profilo simile in termini di esperienze e formazioni.

Come definire la cultura aziendale? Come metterla in risalto? Come valutare la personalità del candidato?

Definizione della cultura aziendale

La cultura aziendale riunisce l’insieme dei valori e principi comuni che i dipendenti condividono tra di loro. Possiamo dire che si tratta della visione trasmessa dai dirigenti ai propri collaboratori con lo scopo di creare uno spirito di unione, e di trasmettere un’immagine coerente all’esterno.

Spesso, la cultura aziendale è implicita e si definisce nel corso del tempo in base ai comportamenti quotidiani dei dipendenti della società. Si esteriorizza poi in differenti aspetti come gli orari, il modo di vestire, lo stile manageriale e infine le decisioni di assunzione.

L’importanza della cultura aziendale

La cultura aziendale diventa un elemento sempre più essenziale del recruiting. Permette all’impresa di differenziarsi e di presentare i propri punti di forza sia internamente che esternamente. Da una parte, l’immagine di marca trasmette fiducia e prossimità ai clienti, e dall’altra parte, favorisce l’appartenenza dei dipendenti aumentando la loro performance e attira i potenziali talenti.

Oggi comprendere la cultura aziendale è diventato estremamente importante. Infatti, lo studio realizzato da Jacques Raud Consulting ha dimostrato che il 36% degli insuccessi nelle assunzioni hanno come causa l’incompatibilità del candidato con la cultura aziendale, e che il 46% degli assunti presentano le proprie dimissioni dopo 18 mesi di lavoro. Se il modo di essere/lavorare della persona non riflette i canoni dell’azienda, non ci sarà futuro, né crescita né serenità, come testimonia l’esperienza di A.

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Mettere la cultura aziendale al centro del processo di recruiting

Durante la ricerca di lavoro, i candidati si interrogano quindi sempre di più sulla cultura e il funzionamento dell’impresa per verificare che quest’ultima corrisponda alle loro aspettative.

É qui che assume importanza il sito carriera, che deve presentare al candidato la cultura aziendale in maniera fedela alla realtà. Il recruiter deve in seguito trasmettere la stessa immagine durante il colloquio: se le parole o l’atteggiamento non corrispondono poi alla realtà rischiate di assumere un candidato incompatibile con i vostri valori e il vostro ambiente.

Oggi la maggior parte delle imprese adottano le pratiche dell’Employer Branding per condividere e mettere in risalto la propria cultura aziendale.

Alcune imprese vanno ancora oltre dando prova della prorpia creatività. Ubisoft per esempio ha girato un video a 360° ° che permette al candidato di entrare all’interno dei propri uffici parigini permettendogli di scoprire il suo futuro ambiente lavorativo.

La personalità del candidato, si valuta!

La valutazione della personalità del candidato è una tappa cruciale del processo di recruiting. A parità di competenze, di esperienza, di lingue parlate e di formazione, la scelta finale tra due candidati si basa sul loro comportamento e sulla loro personalità.

Ciò che un recruiter cerca prima di tutto in un nuovo talento sono i suoi punti forti e le sue debolezze, il suo carattere e i suoi valori, che sono oggetto di molteplici test sulla personalità. Grazie a tali test potete ridurre il margine d’errore nelle vostre assunzioni.

É per questo motivo che Inasoft ha deciso di integrare i test sulla personalità creati da AssessFirst all’interno dei suoi software per il recruiting GestMax e AD-Men, per permettere ai recruiter di inviare questionari e di ricevere i risultati direttamente nell’applicazione.

L’importanza dei test sulla personalità

La personalità di una candidato è importante quanto le sue competenze. È attraverso dei test sulla personalità che i recruiter possono analizzare il comportamento del candidato, la sua capacità a lavorare in gruppo, ad assumere il ruolo di leader, ad essre polivalente ed autonomo, ecc.

Questi test sono utili sia per l’impresa che per il candidato. Infatti, permettono al recruiter di valutare la corrispondenza del futuro eletto con la cultura aziendale, e aiuta i candidati a conoscere i propri punti forti da mettere in risalto durante il colloquio e i punti deboli da migliorare.

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AssessFirst: Test di valutazione dei candidati

Per concludere…

La cultura aziendale non è un aspetto da trascurare quando si valuta un candidato. La personalità rappresenta una fattore chiave nella compatibilità del candidato con il futuro ruolo e la cultura aziendale, ciò che garantirà il suo successo all’interno dell’impresa.

Se volete saperne di più a proposito dei test sulla personalità AssessFirst, non esitate a contattare il nostro team!

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